Degustare il vino è ormai considerato un’abitudine piacevole e ammessa in quasi tutte le occasioni. Ma il fatto che bere il vino rendesse più intelligenti non ce lo aspettavamo.
Non lo diciamo noi ma uno studio dell’Indiana University negli Stati Uniti. L’università ha esaminato alcune abitudini di giovani, tracciando un profilo in base alla bevanda che consumavano. Lo studio ha confrontato bevitori di vino, bevitori di birra e astemi. Il risultato ha dimostrato che i bevitori di vino hanno il livello di QI più elevato, hanno livelli di istruzione più elevati e di conseguenza sono più sani.
Uno studio antecedente ai giorni nostri ha studiato 1.800 danesi analizzando le loro abitudini di consumo dal 1950 al 1990. Una forte correlazione è stata trovata tra l’alto QI in età adulta e la preferenza per il vino. Secondo lo studio della popolazione danese, è vero che gli abitanti preferiscono la birra ma il vino ha guadagnato forza soprattutto perché è segno di alta posizione sociale. L’autore della studio June Reinisch ha spiegato che le persone con un QI più alto appartengono ad una formazione socio-economico più elevata, sono più istruiti e più sani.
Degustando un buon bicchiere di vino il cervello si rilassa quindi , paradossalmente grazie all’effetto dell’alcol, si è più veloci, operativi ed efficienti. Il vino ci fa belli. Dopo un bicchiere i nostri muscoli facciali si rilassano, le pupille si dilatano e e guance si colorano.
E’ un alimento energetico, complementare, appetibile, per uso dietetico. L’ Italia, nonostante i tantissimi problemi – crisi economica e problemi al sistema sanitario – è uno dei paesi al mondo in cui si vive più a lungo, seconda sola al Giappone. In conclusione saper bere è come saper mangiare e saper vivere. Apprezziamo e utilizziamo un prodotto unico ed eccellente sfruttando la giusta dose e le sue proprietà terapeutiche.