La 16° edizione del Festival della Cucina Italiana, ideato dalla rivista La Madia Travel Food e organizzato a Siracusa dall’associazione Elisir è stato un autentico trionfo, sia in termini organizzativi sia di partecipazione.
Sotto la supervisione di Elsa Mazzolini, direttrice de La Madia Travel Food, Teresa Gasbarro, Maurizio Urso, Silvia Gasbarro, Pina Gallo e Mariarita Luca hanno contribuito a segnare uno spartiacque nella storia del Festival, riuscendo perfettamente ad amalgamare, insieme a sponsor e partner di altissimo livello, una location unica come quella di Siracusa alle eccellenze enogastronomiche di una regione che rappresenta da sola, come sostiene Giuseppe Li Rosi, presidente di “Simenza“, un piccolo continente a parte.
Pienone ai convegni sui grani antichi di Sicilia, sugli oli e all’incontro con Lilly Ferro Fazio per le “Donne del vino”, pienone a tutte le degustazioni guidate, con punte di oggettivo imbarazzo a causa dei posti limitati a disposizione, pienone ai banchi di degustazione del Sudest Wine Fest, manifestazione a cura della Strada del Vino e dei Sapori del Val di Noto inclusa quest’anno nel programma del Festival della Cucina Italiana ma che nel 2015 è stata partner ufficiale di Expo Milano, pienone nel corso dei cooking show di alcuni tra i più famosi chef siciliani. Pienone infine, ma era scontato, per le due cene stellate ospitate dalla Terrazza sul Mare di Maurizio Urso, quella con Massimiliano Mascia e Seby Sorbello e quella con Gianfranco Vissani, ormai completamente innamorato di Siracusa e della Sicilia in generale.
Un Festival diffuso in tutto il centro storico ultramillenario della città di Archimede, variegato ma soprattutto trasversale, spoglio di quella sorte di snobismo intellettualoide che sembra voler relegare il buon cibo esclusivamente ad una selezionata élite di persone ma anzi predisposto all’apertura, al desiderio di fare conoscenza e cultura tramite le preparazioni culinarie ma soprattutto attraverso le materie prime del territorio, spesso rivalutate, rivisitate ma sempre e comunque rispettate.
Nel corso del Festival della Cucina Italiana a Siracusa si è dimostrato come possano convivere in armonia lo street food e l’alta cucina, la tecnica e il cuore, la ragione e il sentimento: in ognuno dei tre giorni di manifestazione, chiunque ha avuto la possibilità di vivere esperienze sempre diverse seppur tutte importanti e uniche.
Si è trattato in fondo della dimostrazione di come attraverso uno dei principali valori immateriali d’Italia si possa puntare ad una delle più grandi utopie ricercate in Sicilia, quella cioè della destagionalizzazione turistica.
D’altronde, per gustare prelibatezze, ogni stagione è quella giusta!