Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato approvato in Conferenza Stato Regioni lo schema di decreto “Ocm Vino promozione sui mercati dei Paesi Terzi“.
“Promuovere al meglio il nostro vino sui mercati internazionali” ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina “è una priorità assoluta. Nei prossimi 3 anni investiremo 300 milioni di euro con regole più semplici e vicine alle esigenze dei produttori. Parliamo di un comparto che quest’anno ha toccato il record storico di export con oltre 5,4 miliardi di vendite all’estero. C’è molto lavoro ancora da fare, ma va anche detto che negli ultimi anni abbiamo dimezzato il divario dalla Francia. Merito dei nostri produttori che hanno saputo puntare con decisione sulla qualità, aprendo nuovi mercati e consolidando gli spazi in Paesi di riferimento come gli Stati Uniti“.
Cosa prevede il decreto:
Le azioni
Sono ammissibili le seguenti azioni di comunicazione e promozione da attuare in uno o più Paesi terzi:
a) azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità;
b) partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale;
c) campagne di informazione, in particolare sui sistemi delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e della produzione biologica vigenti nell’Unione;
d) studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione. Sono ammesse anche attività di incoming di buyer e stampa stranieri che si possono svolgere nel territorio nazionale.
Le risorse complessive
100 milioni annui per 3 anni, con il 30% destinato ai progetti nazionali e il 70% ai progetti regionali.
Entità del sostegno
L’importo del sostegno a valere sui fondi europei è pari al massimo al 50% delle spese sostenute per svolgere le azioni promozionali.Questo sostegno europeo può essere integrato con fondi nazionali o regionali con un ulteriore importo fino a un massimo del 30% del contributo richiesto, per azioni senza marchi commerciali. Pertanto, l’ammontare complessivo del sostegno erogato con fondi europei e con l’integrazione nazionale o regionale non supera l’80% delle spese sostenute per realizzare il progetto.
Sono ammissibili, a valere sui fondi quota nazionale, progetti aventi un importo complessivo minimo, ammesso a seguito dell’istruttoria di valutazione, per Paese terzo/anno non inferiore a 50.000 euro. Qualora il progetto sia destinato a un solo Paese terzo, il suo importo non deve essere inferiore a 100.000 euro.
C.S
.